Arte Facta

Tesori delle Colline Marchigiane:

La Rinascita delle Opere d'Arte di Orciano di Pesaro


L’Italia è un paese ricco di storia e di arte, ​ed i nostri piccoli paesi ne sono spesso ​testimoni.

Anche paesini come Orciano di Pesaro, ​piccoli arroccamenti sulle colline ​marchigiane, sono spesso custodi di un ​patrimonio artistico di importante valore. ​Molto si è perso nel corso dei secoli, tra ​razzie, incendi, furti e rinnovamenti, ma ​alcune opere sono sopravvissute. ​Conservarle, preservarle, valorizzarle, è ​per noi un dovere ed un onore: esse sono ​la nostra storia, espressione delle ​maestrie locali dei secoli scorsi, testimoni ​silenti delle vita dei nostri antenati e ​della nostra comunità.

Il nostro progetto di restauro ha scelto ​tre importanti opere, che abbracciano tre ​secoli di storia:

La tela raffigurante il Mistico Sposalizio ​di Santa Caterina (1539), l’imponente ​Statua Lignea del Cristo Risorto (XVII ​secolo), e la tela di San Giuliano e Santa ​Lucia (1775).


Il tempo, l’usura e gli agenti atmosferici ​minacciano l’integrità di queste opere; per ​questo è fondamentale intervenire con un ​accurato restauro, fermando, limitando, ​riparando i danni che queste opere hanno ​subito nel corso dei secoli.

Un'opera restaurata non è solo un atto di ​conservazione, ma anche un'opportunità per ​riscoprire il proprio patrimonio culturale, ​celebrare l’eredità della nostra comunità, e ​riaccendere interesse turistico verso la ​nostra cultura locale.


Arte Facta ha scelto come partner per la ​realizzazione di quest’ambizioso progetto ​l’Università degli Studi di Urbino, polo di eccellenza ​del nostro territorio. Gli studenti del corso di ​restauro saranno coinvolti in un processo ​approfondito di ricerca e analisi delle opere in ​oggetto; attraverso una diagnosi dettagliata dello ​stato delle opere, verranno garantiti interventi ​mirati e rispettosi delle caratteristiche originarie ​delle opere.


Questa sinergia tra l’Università degli Studi di Urbino ​e il forte carattere locale delle opere da vita ad un ​progetto conservativo ambizioso e di particolare ​pregio per il nostro territorio.

Ogni contributo può fare la differenza! Aiutaci con ​una donazione a restaurare il nostro patrimonio ​culturale.


Mistico Sposalizio

di Santa Caterina


Anno 1539

Dim. 184x273 cm


Costo Stimati del restauro : € 2.200


Il Cristo Risorto


(XVII secolo)

Dim. 3,30 x 1,90 x 1,65 metri


Costo Stimato del restauro : € 25.000


San Giuliano l'Ospitaliere

e Santa Lucia


Anno 1775

Dim. 167x224 cm


Costo Stimati del restauro : € 1.500


Mistico Sposalizio di Santa Caterina (1539)

Autore

L’opera è realizzata da Pompeo Morganti nel 1539 per la chiesa di San Silvestro ​a Orciano di Pesaro. Pompeo, figlio di Bartolomeo, nacque probabilmente nel ​primo decennio del Cinquecento. Abbiamo poche informazioni riguardo la sua ​vita: dopo gli esordi in collaborazione col padre, già nel 1535 ricevette l'incarico ​dal Consiglio comunale di Jesi di eseguire un dipinto per il palazzo dei Priori.

Dei documenti attestano la presenza di Pompeo nel 1555 fra i membri della ​Santa Unione di Fano. Secondo i registri dei confratelli della Congregazione di ​S. Michele, nel 1564 risulta deceduto.


Opera

L'opera rappresenta il momento in cui Gesù Bambino, sorretto dalla Vergine ​Maria seduta su un trono, si protende per infilare l'anello sul dito di Santa ​Caterina d'Alessandria. Questo gesto simboleggia un matrimonio mistico, ​metafora del suo impegno per una vita cristiana di castità.

Santa Caterina d'Alessandria è riconoscibile per l'attributo iconografico della ​ruota dentata, prefigurazione del suo martirio, su cui è inginocchiata.

ntorno alla Vergine, si dispongono altre figure femminili, tutte con aureole e ​in abiti rinascimentali, che contribuiscono a creare un'atmosfera di ​reverenza. Tra queste, è possibile riconoscere Santa Lucia, dal dettaglio del ​vassoio con gli occhi della santa posto ai suoi piedi.

Gli angioletti che volano sopra la scena principale aggiungono un tocco di ​leggerezza e spiritualità, mentre la colomba al centro simboleggia lo Spirito ​Santo. La presenza di elementi architettonici classici, come colonne e archi, ​incornicia la scena e guida lo sguardo verso il centro del dipinto, lasciando ​intravedere sullo sfondo un paesaggio idealizzato.


Stato di Conservazione


Il dipinto si presenta in mediocre stato di conservazione. ​La superficie pittorica è offuscata da cospicui depositi ​coerenti e incoerenti (particellato atmosferico e altre ​sostanze soprammesse).

Lo strato di finitura soprammesso (vernice o altra ​sostanza) appare ossidato, alterando cromaticamente le ​campiture pittoriche.

La superficie presenta numerosi ed evidenti ritocchi e ​alcune aree sembrano esser state ridipinte in restauri ​passati.

Interventi di Restauro Previsti


1 - Interventi conoscitivi e di documentazione

  • Documentazione fotografica digitale e grafica dello ​stato di conservazione e delle varie operazioni di ​restauro.
  • Scheda di rilevamento e documentazione.


2 - Indagini diagnostiche

  • Ripresa riflettografica in alta risoluzione nel vicino ​infrarosso per ispezionare eventuali disegni ​preparatori e leggere modifiche o pentimenti.
  • Fluorescenza indotta da radiazione UV per ​individuare interventi di ridipintura e la presenza di ​alcuni tipi di pigmenti e leganti.
  • Analisi di fluorescenza dei raggi X per indagare la ​tavolozza del pittore.
  • Caratterizzazione degli strati preparatori e delle ​successioni stratigrafiche con microprelievi e esami ​microscopici.
  • Caratterizzazione del filato del supporto

3 - Consolidamento del supporto, degli strati ​preparatori e pittorici

  • Consolidamento e ristabilimento dell'adesione dei ​materiali costitutivi e risanamento delle ​deformazioni del supporto tessile con umidità e ​pressione sottovuoto.


4 - Pulitura

  • Rimozione di depositi superficiali e sostanze ​soprammesse (quali vernici o ravvivanti non ​originali) con tensioattivi, soluzioni acquose ​gelificate e solventi organici neutri in gel.


5 - Foderatura del supporto tessile

  • Montaggio della tela sul telaio in legno con sistema ​di tensionamento a molle, con rinforzo del telaio ​originale.


6 - Stuccatura delle lacune e presentazione estetica


7 - Reintegrazione pittorica

  • Reintegrazione pittorica delle abrasioni a velatura ​e delle piccole lacune con tecnica riconoscibile ​(tratteggio) per ricostituire il tessuto cromatico e ​ridurre l'interferenza visiva.


8 - Protezione superficiale

  • Verniciatura della pellicola pittorica con resine ​sintetiche per protezione e ristabilimento ​dell'indice di rifrazione e per limitare i danni UV.

Il Cristo Risorto (XVII secolo)

Opera


Il Cristo Risorto della chiesa di Santa Maria Novella in Orciano è ​un’importante opera della Scuola Romana. La scultura lignea ​raffigura il Cristo che si leva trionfante dal sepolcro, il busto ​leggermente di scorcio e le braccia spalancate, sospeso su nuvole ​dorate e circondato da raggi di luce splendente.


Come da tradizione, con la mano destra il Redentore regge il ​Salvifico vessillo della Vera Croce (Croce di San Giorgio, chiamata ​anche Croce della Vittoria), una Croce rossa su sfondo bianco, ​simbolo del suo trionfo sulla morte.


In basso, affianco al sepolcro ormai rimasto vuoto, un soldato ​romano rimane abbagliato dall’evento inaspettato del miracolo ​della Resurrezione. Accecato da quest’esplosione di luce, si copre il ​volto con il braccio cercando riparo.


Il mantello del soldato, assieme al panneggio che copre ​parzialmente il corpo del Cristo e al drappo della bandiera, creano ​un vortice che avvolge di dinamismo tutta la scena.



Stato di Conservazione della Statua


Il gruppo scultoreo si presenta in un precario stato di ​conservazione.


Il Cristo Risorto mostra significativi depositi di polvere e ​residui di fumo di candele, con attacchi da insetti xilofagi ​non più attivi e lacune negli strati pittorici, soprattutto ​sulle parti sporgenti. La superficie pittorica presenta un ​aspetto screpolato e alcuni sollevamenti della decorazione ​pittorica. Lo strato protettivo risulta invecchiato e ​ingiallito, alterando i toni originali della scultura.


Il Soldato Romano soffre di gravi problemi strutturali ed ​estetici, con fessurazioni nel legno e decoesioni della ​pellicola pittorica. La policromia è lacunosa e coperta da ​ridipinture, mentre un film protettivo bruno, applicato in ​modo disomogeneo, altera ulteriormente l'aspetto ​originale della scultura.


Interventi di Restauro Previsti

1 - Documentazione:

    • Analisi scientifiche e fotografiche per comprendere ​materiali e processi di degrado.

2 - Fissaggio:

    • Riadesione delle parti sollevate della pellicola ​pittorica tramite iniezioni di adesivi.

3 - Pulitura:

    • Rimozione meccanica di depositi superficiali con ​pennellesse e microaspiratori.
    • Pulitura chimica per rimuovere residui non ​originali e migliorare la leggibilità dell'opera.

4 - Disinfestazione:

    • Trattamento contro gli insetti xilofagi ​mediante applicazione di permetrina in ​solventi apolari.

5 - Consolidamento:

    • Consolidamento strutturale del legno con ​iniezioni di resine acriliche.

6 - Stuccatura:

    • Riempimento delle lacune negli strati pittorici
    • Chiusura dei fori causati dai tarli

7 - Reintegrazione pittorica:

    • Reintegrazione delle lacune pittoriche
    • Rintegrazione mimetica delle parti in oro e ​argento con colori micacei.

8 - Protezione superficiale:

    • Applicazione di verniciatura finale con resine ​sintetiche per protezione e ristabilimento del ​corretto indice di rifrazione della superficie.

San Giuliano l'Ospitaliere e Santa Lucia (1775)

Autore

Carlo Magini, artista nato a Fano nel 1720 e ​morto nel 1806, si formò nell’area umbro-​marchigiana sotto la guida dello zio Sebastiano ​Ceccarini, anch’egli noto pittore fanese.

Insieme collaborarono in diversi centri artistici, ​tra cui Perugia, Urbino, Bologna, Venezia e ​Firenze.

Il suo corpus artistico è principalmente ​caratterizzato da ritratti, scene storiche e ​nature morte.


Opera

L'opera si distingue per la sua composizione ​equilibrata e per l'uso sapiente dei colori e delle ​luci: la rappresentazione dei santi, con i loro ​simboli iconografici e con lo sguardo rivolto ​verso lo spettatore, permettono di immergersi in ​una calma atmosfera di riflessione e ​meditazione.


San Giuliano veste un'elegante armatura che ​riflette la luce con delicate sfumature metalliche. ​La sua figura è ulteriormente accentuata dal ​mantello rosso drappeggiato sulle spalle, che ​aggiunge un tocco di maestosità e di movimento ​alla composizione. Nella sua mano sinistra, San ​Giuliano tiene la spada e regge una lancia, simbolo ​del suo ruolo di cavaliere e difensore della fede. Lo ​sguardo fiero e diretto verso lo spettatore infonde ​un senso di protezione e di sicurezza.


Accanto a lui, in una posa più dolce e ​contemplativa, troviamo Santa Lucia. La santa ​indossa un abito dai toni morbidi e chiari, che si ​contrappone all'armatura scura di San Giuliano.


La presenza del putto in alto, che regge una palma – ​simbolo del martirio di Santa Lucia - aggiunge un ​ulteriore elemento di sacralità e di celebrazione ​della fede.

Sullo sfondo, un paesaggio sereno con un piccolo ​paese, probabilmente Orciano, offre un contesto ​pacifico alla scena sacra.


Stato di Conservazione

Il dipinto si presenta in pessimo stato di ​conservazione. La superficie pittorica è ​offuscata da depositi di particellato ​atmosferico e altre sostanze. Lo strato di ​vernice è ossidato, alterando i colori ​originali. Sono presenti crettature, ​sollevamenti, fori, lacerazioni e ​deformazioni del supporto tessile, con ​insufficiente tensionamento della tela.

Interventi da Effettuare



1 - Documentazione e Indagini Diagnostiche:

  • Documentazione grafica e scheda di rilevamento.
  • Ripresa riflettografica in alta risoluzione.
  • Fluorescenza indotta da radiazione UV.
  • Analisi di fluorescenza dei raggi X.
  • Caratterizzazione degli strati preparatori e del ​filato del supporto.

2 - Consolidamento

  • Applicazione di consolidante sintetico sul verso ​della tela (Plextol B500).
  • Adesione dei materiali costitutivi degli strati ​preparatori e pittorici con prodotti come Aquazol, ​BEVA O.F., Plexisol P550.
  • Risanamento delle deformazioni con umidità e ​pressione sottovuoto.

3 - Pulitura:

  • Rimozione di depositi superficiali e di sostanze ​soprammesse con solventi organici neutri e ​mezzi meccanici.

4 - Foderatura:

  • Foderatura parziale dei bordi con adesivi ​sintetici.
  • Montaggio della tela su telaio in legno con ​tensionamento a molle.

5 - Stuccatura e Presentazione Estetica:

  • Stuccatura delle lacune con gesso di Bologna e ​adesivo.
  • Reintegrazione pittorica con colori ad acquarello ​e vernici diluite.
  • Protezione superficiale con resine sintetiche.

6 - Rifunzionalizzazione del Telaio Originale

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